
Ogni tanto mi capita di parlare con amici o conoscenti e sentirmi dire “ho proprio bisogno di fare il mio nuovo sito web, quando sono pronto per partire ti farò sapere”. In questi casi lascio il mio biglietto da visita e poi, dopo un tempo ragionevole (uno o due mesi) mi faccio vivo per capire quali sono le tempistiche: giorni, mesi… anni? Tuttavia, dopo un paio di messaggi di promemoria, non insisto oltre. Non sarà quel lavoro a cambiarmi la vita e, soprattutto con gli amici, non voglio mettere a rischio il rapporto che c’è.
… e come per magia, il sito è online!
In questi giorni mi è tornata in mente una persona che mi aveva rivolto la fatidica frase che dà il titolo al post: “Devo fare il sito web, ti farò sapere…”. Io naturalmente gli avevo lasciato il miei contatti. Nel corso dei mesi ci eravamo aggiornati un paio di volte, ma i tempi non erano ancora maturi. Quando mi invita a mettere il “mi piace” alla pagina Facebook della sua attività, mi viene automatico guardare se ha un sito web. Il sito c’è, io lo clicco e… eccolo lì, il sito web è online!
Badate bene, non sto recriminando nulla. Ha scelto di fare il sito senza interpellarmi, è legittimo e non mi sento per nulla offeso. Quanto al sito che ha fatto…
L’impatto estetico è un duro colpo. Il sito presenta titoli troppo grandi, corpo del testo troppo piccolo, immagini di prodotto minuscole che si ingrandiscono con un sistema vecchio di almeno 15 anni (sul web 15 anni sono come 150 anni in qualsiasi altro campo). Insomma, è davvero brutto. Ma brutto quanto? Brutto così:
Il problema principale però non è né la bruttezza del sito, né l’ottimizzazione seo pressoché assente. Come? Mi state chiedendo cosa c’è di peggio di un sito brutto che non è ben posizionato sui motori di ricerca? Beh, di peggio c’è solo un brutto sito mal posizionato sui motori di ricerca che propone prodotti di design e artigianato.
Sì, avete capito bene: per promuovere prodotti artigianali di design è stato costruito un sito esteticamente mediocre, pieno di foto “fatte in casa” che hanno problemi di ogni genere: cattiva esposizione alla luce, scarsa nitidezza, inquadrature oblique…
Un sito del genere è un danno per l’impresa. Va bene il “parla come mangi”, ma vi affidereste mai a un artigiano che si propone così?
Una parziale attenuante è che, per risparmiare, il sito se lo sia fatto da solo ricorrendo a un tema gratuito. Questo è stato il mio primo pensiero, ahimè (e ahilui) smentito dalla nota a piè di pagina con il nome dell’agenzia che ha realizzato il sito. Di sicuro non si fanno una gran pubblicità firmando progetti del genere…
Un sito web ti cambia la vita?
Come dicevo, non sarà fare quel sito web che mi cambia la vita, ma è quel sito web che può cambiare la vostra vita (lavorativa).
Dunque, prima di mettervi nelle mani sbagliate o scegliere l’opzione più rapida e/o economica, pensateci bene: che investiate tanto o poco, l’importante è investire bene!
Contattami per valutare il tuo progetto web. Insieme troveremo la soluzione per te e la tua impresa.
(nell’immagine, il tragico sito web della Yale School of Art – screenshot del 14 maggio 2021)
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